Endri Dani

Welfare

12 October 2023 ︎︎︎ 24 February 2024




di Roberto Lacarbonara

La relazione tra stato sociale, politiche del lavoro e benessere individuale è da anni al centro della ricerca dell’artista che, in occasione della personale veronese, presenta due opere inedite prodotte nel corso di una residenza a New York (2021) e a Milano (2022).

The relationship between the welfare state, labour policies and individual well-being has been at the centre of the artist’s research for years. On the occasion of his solo exhibition in Verona, he presents two new works produced during a residency in New York (2021) and Milan (2022).








Il macro-termine welfare indica l’insieme di interventi e prestazioni erogati dalle istituzioni pubbliche al fine di tutelare i cittadini, migliorarne la qualità della vita e il benessere, garantire istruzione, cure sanitarie, assistenza, formazione e sostegno al lavoro e un degno tenore di vita. È soprattutto attraverso gli interventi di sussidio all’attività professionale e quelli relativi alle politiche abitative che uno Stato agisce a garanzia dei diritti di cittadinanza, stabilendo soglie e modalità di accesso ai servizi pubblici da parte della popolazione.

Qualunque forma di governo, dalla più democratica ai regimi autoritari e monocratici, esprime i propri orientamenti e disegna la propria idea di società attraverso questo strumento di facilitazione e regolazione dell’ordine collettivo, stabilendo i parametri e le nozioni fondamentali di individuo, famiglia, professione, doveri civili, integrazione, identità.

The macro-term welfare indicates the set of interventions and services provided by public institutions in order to protect citizens, improve their quality of life and well-being, guarantee education, health care, assistance, training and support for work and a decent standard of living. It is mainly through wage subsidies and housing policies that a state acts to ensure citizenship rights, establishing thresholds and modalities for the population to access public services.

Any form of government, from the most democratic to authoritarian and monocratic regimes, expresses its orientations and designs its own idea of society through this instrument of facilitation and regulation of the collective order, defining parameters and fundamental notions of individual, family, profession, civil duties, integration, identity.






Le sale espositive di Spazio Cordis, ex studio cardiologico oggi orientato alla cura e alla cultura dello sguardo, sono interamente occupate dalla disposizione a parete di 100 fogli bianchi di un’unica dimensione – lo standard A3 (420 x 297 mm) della serie ISO 216 – su cui sono apposte due uniche linee in verticale: una centrale, realizzata con stampante laser; la seconda tracciata a matita, con la mano, in un reiterato tentativo di sovrapposizione.

L’opera in oggetto, Liam (2022), è concepita come un vero e proprio registro di segni – alla maniera di un elettrocardiogramma – che riporta le tracce di un gesto svolto da un infante (il nipote dell’artista all’età di 4 mesi) alle prese con l’obbligo di disegnare un segmento lineare. Questa semplice azione mostra, tuttavia, la volontà del neonato di fuggire continuamente dalla regola, dallo standard, dall’imposizione di una direzione prestabilita e indotta da parte della mano materna che ne controlla i movimenti: una libertà espressiva, spontanea e incontenibile che si traduce nell’infinita variazione del segno grafico.

The exhibition rooms of Spazio Cordis, a former cardiology studio now devoted to the care and culture of the gaze, are entirely occupied by the wall arrangement of 100 white sheets of a single size – the standard A3 (420 x 297 mm) of the ISO 216 series – on which two unique vertical lines are affixed: the central one is created with a laser printer; the other one is drawn in pencil, freehand, in a repeated attempt at overlapping.

This work, Liam (2022), is conceived as a veritable register of signs – in the manner of an electrocardiogram – which carries the traces of a gesture performed by an infant (the artist’s nephew at four months old) accomplishing the task of drawing a linear segment. However, this simple action shows the infant’s desire to continually escape from the rule, from the standard, from the imposition of a pre-established and induced direction by the mother’s hand that controls his movements: an expressive, spontaneous and irrepressible freedom that translates into the infinite variation of the graphic sign.




Attraverso lo studio della psicologia infantile, l’artista indaga le complesse dinamiche comportamentali del bambino – sviluppate tra formazione, educazione, principi e regole della società adulta – ed evidenzia l’azione psicosomatica delle forme di potere e di controllo indirizzate verso un corpo biologico inconscio e privo di meccanismi mnestici, e dirette a indurre appropriati automatismi di adattamento sociale, ovvero l’opportunità di mostrarsi, sin da subito, pronti e conformi rispetto alla comunità ospitante, alle sue regole, ai suoi parametri.

Through the study of child psychology, the artist investigates the complex behavioural dynamics of the baby – developed between training, education, principles and rules of adult society – and highlights the psychosomatic action of the forms of power and control directed towards an unconscious biological body devoid of mnestic mechanisms, and aimed at inducing appropriate automatisms of social adaptation, that is, the opportunity to show oneself, immediately, ready and conforming to the host community, its rules and parameters.



L’opera successiva, Natura morta (2021), è l’esito di una residenza trascorsa a New York nel 2021, in cui l’artista frequenta e indaga la vita di uno dei quartieri più attivi e frenetici della città, il Flower District, situato al centro di Manhattan, tra la 6th e la 7th Avenue.

Tra i più antichi e celebri mercati floreali americani, il distretto ospita fioristi, rivenditori e grossisti, ma anche artisti, artigiani e giardinieri, accomunati da attività che ruotano attorno all’economia dei fiori; un mercato che si basa sul lavoro di persone provenienti da ogni parte del mondo, così come accade per le stesse “merci”, varietà botaniche ornamentali originarie di ogni continente.

Nel video-documentario, Dani dialoga con uno dei venditori, preleva un mazzo di rose rosse non ancora sbocciate. Di seguito, percorre la strada che lo separa dal limitrofo Financial District, poco più a sud, centro dell’economia statunitense e mondiale, dove i flussi monetari e finanziari mostrano tutt’altro tenore e svolgimento. Sostando su una panchina a ridosso del distretto finanziario, Dani si abbandona a un gioco d’infanzia, quello di schiudere ogni bocciolo con le dita, “forzando” la fioritura delle rose. Un ricordo che risale a quando sua sorella raccoglieva i fiori ancora chiusi in primavera, mentre lui, per sorprenderla, approntava quell’improvvisa, emozionante fioritura.

The other work, Still Life (2021), is the result of a residency spent in New York in 2021, in which the artist frequented and investigated the life of one of the city’s most active and frenetic neighbourhoods, the Flower District, located in the centre of Manhattan, between 6th and 7th Avenues.

Being one of the US oldest and most famous flower markets, the district is home to florists, retailers and wholesalers, as well as artists, craftsmen and gardeners, whose activities revolve around the flower economy; a market that relies on the work of people from all over the world, just as it does for the “products”, ornamental botanical varieties from every continent.

In the video-documentary, Dani talks to one of the sellers and picks up a bunch of unopened red roses. Afterwards, he walks down the street that separates him from the neighbouring Financial District, a little further south, the centre of the US and world economy, where monetary and financial flows show a different tenor and development. Standing on a bench near the Financial District, Dani indulges in a childhood game of opening each bud with his fingers, ‘forcing’ the roses to bloom. A memory that goes back to when his sister used to pick the closed flowers in spring, while he created that sudden, exciting bloom to surprise her.

In seguito a questa operazione, Dani colloca le rose in un vaso davanti al Woolworth Building – edificio simbolo del Financial District e del progresso nazionale sin dagli anni ’20, quando il mercato del lavoro americano veniva foraggiato dalle agenzie europee con gli schiavi provenienti dal terzo mondo – e immortala l’immagine con una fotografia scattata dal suo iPhone.

Ricorrendo alla metafora terminologica della “fioritura” delle nuove economie del sud del mondo e delle forme di contatto e scontro con i paesi vetero-capitalisti dell’Occidente, Dani lascia che i flussi globali e le economie mondiali convergano in storie personali, minute, segrete, schiacciate dalla logica del mercato e piegate dai ritmi frenetici del lavoro. La vita di un uomo, come quella di un fiore, sono rivolte vero lo stesso destino, quello di una vita recisa e di imperitura bellezza.

Following this scene, Dani places roses in a vase in front of the Woolworth Building – a building that has been a symbol of the Financial District and national progress since the 1920s, when the American labour market was foraged by European agencies with slaves from the Third World – and immortalises the image with a photograph taken from his iPhone.

Employing the terminological metaphor of the ‘flowering’ of the new economies of the global South and the forms of contact and confrontation with the old-capitalist countries of the West, Dani lets global flows and world economies converge in personal, minute, secret stories, crushed by the logic of the market and bent by the frenetic rhythms of work. The life of a human, like that of a flower, is turned towards the same destiny, that of a severed life and of imperishable beauty.



Spazio Cordis
Via Andrea Doria 21/A
37139, Verona


info@spaziocordis.com ︎︎︎
+39 340 2612167

Newsletter ︎︎︎



Aperture/Opening hours:

Gio/Thu - Ven/Fri
3 – 7 pm

Sab/Sat
11 am – 5 pm