Jacopo Mazzonelli

Hideen Sound Rooms

Appartamento 900 Giardino Giusti
Via Giardino Giusti 2, Verona
02 – 30 June 2019



La mostra Hidden Sound Roomsriflette la relazione biunivoca tra ABCDEFG(sette pianoforti mononota portati a termine da Mazzonelli tra il 2015 e il 2016) e lo spazio in cui l’opera è inserita (il salone nobile dell’Appartamento del 900 al Giardino Giusti): nel cuore del palazzo cinquecentesco si nascondono sette presenze silenti, sette corpi inerti pronti per essere attivati. L’opera è oggetto e soggetto della performance The Act of Touch(frutto della collaborazione con il compositore TOVEL aka Matteo Franceschini) la cui più recente esecuzione si è svolta proprio nel medesimo salone del Giardino Giusti in occasione di Verona Risuona – riconversione sonora di spazi urbani, ma è contemporaneamente entità artistica a sé stante, a metà strada tra la scultura e l’intervento istallativo.  Frutto di anni di ricerca e lavorazione ABCDEFG rispecchia la costante relazione di Mazzonelli con la musica e gli strumenti musicali,
intesi non tanto come veicoli per l’esecuzione sonora, ma come materia da plasmare, virare, manipolare. In The Act of Touchl’azione ha un ruolo centrale, il gesto è il vero protagonista della performance: tre interpreti (lo stesso Mazzonelli, TOVEL aka Matteo Franceschini ed Eleonora Wegher) agiscono sui pianoforti non solo suonandoli, ma soprattutto esplorandoli, toccandoli, graffiandoli, sfiorandoli in un crescendo sempre più intenso che li fonde in un unico corpo, strumenti e performer, opere e artisti. Ma se The Act of Touch è l’esito finale, l’episodio isolato nel tempo in cui i sette rompono il silenzio e vengono attivati, la genesi di ABCDEFG va ricercata ben più indietro negli anni: da sempre Mazzonelli colleziona pianoforti novecenteschi provenienti da tutta Europa per poi decostruirli e ricostruirli, elaborarli e trasformarli modificandone il corpo e l’essenza. In questo caso ogni pianoforte ha un solo tasto e a ognuno è assegnata una sola nota del pentagramma.
Un’operazione complessa di ricerca, selezione, studio, elaborazione materiale sta alla base della trasformazione dell’oggetto comune in opera d’arte, riverberando quella sinergia tra il mondo della musica e quello delle arti visive, che è cifra stilistica e concettuale di tutto il lavoro di Mazzonelli, il quale riesce così ad amplificarne i significati con estrema pulizia e sintesi dei mezzi. La riflessione sul suono e sul gesto come codici linguistici, che sta alla base di ABCDEFG e della performance The Act of Touch, è risultata poi particolarmente calzante per l’occasione in cui entrambi i lavori sono stati proposti in questa location d’eccezione. Il tema di questa edizione (la XIV) del festival diffuso Verona Risuona (27 maggio – 01 giugno 2019) è infatti “Criptografie”. “Segni. Messaggi. Informazioni. La vita è un continuo flusso di comunicazioni” recita il testo di presentazione della rassegna “Ma non tutte sono interpretabili usando lo stesso codice.
E, soprattutto, non tutti i codici sono espliciti e pubblici. Alcuni possono essere cifrati, segreti, nascosti o poco conosciuti. Gli anagrammi. Il gergo della mala. I codici segreti delle spie. Il simbolismo onirico. Le poesie fonetiche dadaiste. I linguaggi immaginari (ad. es. l’elfico di Tolkien). L’uso dello stile nelle subculture giovanili. L’ineffabilità dell’arte contemporanea. I linguaggi di programmazione dei computer. Ognuno di questi esempi allude all’esistenza di un qualcosa che per varie ragioni non può essere detto in modo esplicito nel linguaggio ordinario (per paura, censura, pudore, timidezza, specialismo, stigmatizzazione, rimozione psicoanalitica ecc. ecc.). Ed è costretto quindi a restare nascosto tra le pieghe della vita, dell’arte e delle narrazioni”.


The Hidden Sound Rooms exhibition reflects the biunivocal relationship between ABCDEFG (seven single note pianos completed by Mazzonelli between 2015 and 2016) and the space in which the artwork is inserted (the noble living room of Appartamento del 900 in Giardino Giusti): in the heart of the 16th century palace there are seven silent presences, seven inert bodies ready to be activated. The artwork is the object and the subject of the performance The Act of Touch (the result of the collaboration with composer TOVEL aka Matteo Franceschini) whose most recent presentation took place in the same hall of the Giardino Giusti on the occasion of Verona Risuona – sound conversion of urban spaces, but it is at the same time an artistic entity in its own right, halfway between the sculpture and the installation. The result of years of research and processing, ABCDEFGreflects Mazzonelli’s constant relationship with music and musical instruments,
not so much as vehicles for the sound performance, but as matter to be moulded, turned, manipulated. In The Act of Touch action has a central role, gesture is the true protagonist of the performance: three interpreters (Mazzonelli himself, TOVEL aka Matteo Franceschini and Eleonora Wegher) act on the pianos not only playing, but above all exploring them, touching them, scratching them, in an increasingly intense crescendo that melts them into a single body, instruments and performers, works and artists. But if The Act of Touch is the final outcome, the episode isolated in time when “the seven” break the silence and are activated, the genesis of ABCDEFGmust be searched much later in the years: Mazzonelli has always collected 20th century pianos from all over Europe and then deconstructed and reconstructed them, processed and transformed them modifying their body and essence. In this case each piano has only one key and each one is assigned a single note of the pentagram.
A complex operation of research, selection, study and material processing lays at the basis of the transformation of the common object into a work of art, reflecting the synergy between the world of music and the visual arts, which is a stylistic and conceptual figure of all Mazzonelli’s works, which succeeds in amplifying its meanings with extreme cleanliness and synthesis of the means. The reflection on sound and gesture as language codes, which is the basis of ABCDEFGand the performance The Act of Touch, was particularly fitting for the occasion when both works were proposed in this exceptional location. The theme of this edition (the XIV) of Verona Risuona, diffused festival resounds (May 27– June 01, 2019) is in fact “Cryptographies”. “Signs. Messages. Information about this. Life is a continuous flow of communications” reads the presentation text of the review “But not all are interpretable  using the same code.
And, above all, not all codes are explicit and public. Some can be encrypted, secret, hidden or little known. Anagrams. The slang of the mob. The secret codes of spies. The dreamlike symbolism. Dadaist phonetic poetry. Imaginary languages (e.g. Tolkien’s elf). The use of style in young subcultures. The ineffability of contemporary art. The computer programming languages. Each of these examples alludes to the existence of something that for various reasons cannot be explicitly said in ordinary language (for fear, censorship, modesty, shyness, specialism, stigmatisation, psychoanalytic removal, etc. etc.). And is therefore forced to remain hidden in the folds of life, art and narratives”.

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